Cari amici,
al termine di una lunga, esaltante ma anche stancante estate, tiro le somme e vi aggiorno anche qui. Siete in tanti a seguirmi sui social ma qui sul sito siete più selezionati e perciò è qui che voglio aggiornarvi. Ho iniziato a cantare agli inizi di luglio, in un Requiem che è stato molto apprezzato, al Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia, sotto la direzione di Daniele Gatti. Il Requiem di Verdi ha un posto particolare nel mio repertorio e nel mio cuore, perché fa parte di quella musica profonda con la quale mi confronto da anni anche come uomo. Anche a Valencia è stato così, vi ho trovato risposte che solo il genio di Verdi può darci di continuo, sia a chi lo canta che a chi lo ascolta. È stato un Requiem splendidamente diretto dal Maestro Gatti, anche per questo non vedo l’ora di cantare in Giovanna d’Arco il prossimo ottobre ancora sotto la sua direzione.
Dopo Verdi, ancora Verdi. Della sua musica non si è mai sazi. Ho fatto due recite di una Traviata molto interessante all’Arena di Verona e cantato ad Aix-en-Provence ne I due Foscari, sotto la direzione di Daniele Rustioni.
Tra luglio e agosto ho vestito di nuovo i panni di Cavaradossi in una Tosca ambientata nel Cortile di Palazzo Farnese a Piacenza. Come era già accaduto all’Arena di Verona, un progetto di visual art ha permesso ai registi di ridurre al minimo l’azione scenica e di sfruttare fino in fondo la suggestione e le citazioni delle proiezioni, sempre strettamente correlate all’azione sul palcoscenico. Il teatro ha perso moltissimo a causa delle restrizioni sanitarie ma la gente di teatro si è inventata cose molto belle che non si sono rivelate un compromesso bensì idee vincenti.
Ho fatto altre cose che mi hanno preso il cuore, come partecipare alla commemorazione del centenario di Enrico Caruso all’Hotel Vesuvio di Napoli, invitato da Luciano Pituello, il più straordinario conoscitore del tenore e della sua relazione con il disco. O come tornare a Mola di Bari e tenere la terza masterclass consecutiva a Palazzo Pesce, ritrovando un ambiente e dei giovani aspiranti cantanti che orami mi sono familiari. E ho cantato un tributo a Carlo Bergonzi, sul sagrato della Chiesa di San Cristoforo a Vidalenzo di Polesine, suo paese natale, invitato dagli stessi figli del Tenorissimo. Emozione alle stelle, Bergonzi per me è da sempre un luminoso punto di riferimento.
Il 5 settembre io e Serena abbiamo ricevuto il Premio Aisico del Festival della Piana del Cavaliere al Teatro Mancinelli di Orvieto. È stato un onore, come sempre quando si viene premiati. Per noi, la doppia gioia di essere apprezzati e premiati insieme, coppia nella vita e nell’arte.
Infine, mi sono concesso un tuffo nella mondanità e nella creatività della Mostra del Cinema di Venezia. Ho trascorso ore bellissime, ospite di Cartier insieme ad Eleonora Buratto , entrambi “Friends of Cartier”. Sono stato conquistato dall’euforia travolgente della Mostra, conoscendo persone e artisti carismatici. Soprattutto, ho applaudito “The last duel” il film fuori concorso di Sir Ridley Scott e ho gioito per il “Cartier Glory to the Filmmaker Award” che Cartier ha assegnato all’illustre regista inglese.
E ora sono qui, nel Teatro del Maggio di Firenze, in attesa di vestire di nuovo i panni di Alfredo, la prima oggi 17 settembre. Ve ne parlerò, e ne sentirete parlare molto…regia di Davide Livermore e direzione di Zubin Mehta.